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Sovraffollamento del D.E.A. Ospedale Castelli

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Si è svolta oggi, 16 Gennaio presso la sala Giunta del Comune di Verbania a Pallanza (p.zza Garibaldi) la Conferenza stampa in merito ai problemi e al sovraffollamento del D.E.A. Ospedale Castelli e alle proposte per risolvere diverse problematiche che riguardano l’Asl Vco.

Alla Conferenza stampa erano presenti anche il Dott. Finocchiaro Giovanni Battista De Lorenzi, Presidente del Consiglio Comunale di Verbania, il Dott. Alberto Nobili (PD), portavoce della Sindaca Silvia Marchionini e il Dott. Roberto Gentina, Capogruppo del Consiglio Comunale del Partito Democratico.
Lo scorso 2 Gennaio la Sindaca di Verbania, Silvia Marchionini ha inviato una lettera al Presidente Ordine dei Medici, alle organizzazioni sindacali Mediche e alle Organizzazioni sindacali del comparto Sanità Cgil, Cisl e Uil.
Nella lettera si chiarisce che la Sindaca, la Dott.ssa Silvia Marchionini ha sempre offerto collaborazione alla Direzione Generale dell'Asl Vco per cercare una soluzione alle problematiche che interessano l'Ospedale Castelli di Verbania.
Inoltre, la Sindaca invita la Direttrice Generale dell'Asl VCO, la Dott.ssa Chiara Serpieri ad accogliere l'invito a partecipare all'incontro dell'11 Gennaio dove però non si è presentata.
Nel corso della conferenza stampa la Sindaca si è chiesta se la direzione generale si pone il problema della carenza del personale medico e ha affermato che altrimenti si rischia lo svuotamento del Sistema nazionale pubblico in questo territorio.
La Dott.ssa Marchionini ha anche chiarito che lei non intende dichiarare guerra alla Dott.ssa Chiara Serpieri.
L’Amministrazione della Città di Verbania, quindi, sta provvedendo ad adottare misure per aiutare le persone per esempio attivando il servizio delle prenotazioni al CUP presso le farmacie.
Il Dott. Finocchiaro ha chiesto chiarimenti in merito al piano gestione del sovraffollamento dato che l’Ospedale Castelli versa da diverso tempo in una situazione di collasso per il numero di ricoveri e la carenza dei posti letto.
Inoltre, il Dott. Finocchiaro ha affermato: “Già nel 2021 noi chiedemmo un incontro come gruppi consiliari sul piano di riordino ospedaliero, invitammo la Dott.ssa Serpieri a un Consiglio Comunale aperto del Dicembre 2021 e non si era presentata. La risposta alla lettera non mi è giunta, sembra che lei voglia ignorare che esisto nel Consiglio Comunale del Capoluogo”.
“La mia presenza a quest’incontro è finalizzata a dare dei suggerimenti tecnici, per risolvere problematiche che non è solo a livello locale ma anche nazionale per tutta una serie di impostazione che ha tenuto la politica sanitaria in quest’ultimo decennio, che ha causato questo dissesto a cui poi l’ondata del Covid 19 ha dato la mazzata finale”.
“Nella nostra piccola realtà locale il D.E.A. è affollato anche per l’ondata della pandemia Covid19 e i pazienti stazionano anche diversi giorni al pronto soccorso aspettando che si liberi un posto letto nei reparti e non le 6 ore previste dai protocolli regionali e nazionali”.
Anche i reparti sono in difficoltà dato che aumentato il numero di pazienti anziani che per le loro patologia non possono tornare a casa e devono andare in riabilitazione o in lungodegenza, bisogna quindi attivare una serie di contatti per poter trasferire i pazienti in queste strutture fuori dall’ospedale”.
“Noi sappiamo però che questi trasferimenti sono in gran parte ostacolati perché possono avvenire solo in alcune fasce orarie della giornata e in alcuni giorni della settimana, quindi, la prima cosa da chiedere è perché non si estende la possibilità al trasferimento sette giorni su sette e anche a tutte le fasce orarie”.
“Il 5 Dicembre è stata inaugurata con ampio clamore la centrale operativa territoriale, che all’inizio dovevano essere due, secondo il Piano della Regione Piemonte; poi è diventata una sola e non si è fatta nessuna difesa da parte delle organizzazioni e l’unica sede è stata aperta a Omegna che è il posto più lontano rispetto agli ospedali. La centrale dovrebbe servire per agevolare i passaggi da ospedale al territorio, dovrebbe prenderli in incarico per poterli eseguire e il Consiglio Comunale vorrebbe sapere se la Centrale è davvero operativa e cosa fa in questo senso e con fa cosa si può fare per migliorare queste cose”.
Inoltre, il Dott. Finocchiaro ha parlato dell’ADI, Assistenza domiciliare integrata, che dalla Regione Piemonte è attiva già da circa un decennio e anche di più, che svolge un ottimo lavoro che consente di mettere a domicilio i pazienti che non sono autonomi mandando un’assistenza infermieristica una o due volte al giorno per risolvere una serie di loro esigenze. I dati regionali dei pazienti in adi sono pari al 50% di quelli che avrebbero dovuto essere secondo i parametri nazionali, quindi, c’è una carenza di possibilità di ricorrere all’Adi. Anche questo disservizio se fosse più attivo consentirebbe ai reparti internistici di medicina di dimettere maggiormente prima, cioè un malato che necessita un’assistenza territoriale diversa”.
Secondo il Dott. Finocchiaro l’ipotesi dell’aumento dei posti letto, mettendo barelle nei corridoi, va scartata perché il personale nei reparti è sempre lo stesso”.
Un altro problema che interessa l’Ospedale Castelli è classifica dei codici in base alla gravità dell’urgenza. A tal proposito il Dott. Finocchiaro ha ricordato che: “i codici bianchi non necessitano di arrivare al D.EA., nella nostra realtà rappresentano una quota di circa il 10/13% di tutti i casi. Il codice verde è una fascia molto ampia, sono tantissimi i codici verdi che arrivano in pronto soccorso in media oscillano dal 50 al 57% degli accessi D.E.A. e bene parte di essi non necessita del pronto soccorso, quindi, io stimo che circa il 20/25% di tutti gli accessi del Pronto Soccorso sono accessi impropri che possono essere gestiti in altro modo come per esempio nel territorio”.
“Le cosiddette aggregazioni funzionali territoriali e i medici che dovevano gestire meglio il loro servizio tenendoli aperti più ore al giorno e più giorni alla settimana, i medici di continuità assistenziale sono informati per vedere che realmente possono dare risposta sanitaria a questi accessi impropri che affollano il pronto soccorso e che non dovrebbero affollarlo”.
In Regione Piemonte è stato attuato il fascicolo sanitario elettronico dove ogni cittadino è schedato il medico di base può inserire in questo fascicolo tutti i dati inerenti la salute dei propri pazienti, le terapie, gli esami e questo può servire perché quando subentra il medico di guardia medica può visionare questo fascicolo e magari evitare di mandare un paziente al D.E.A. e deve essere correttamente compilato dal medico di base”.
Infine, il Dott. Finocchiaro ha parlato della possibilità di attivare dei percorsi veloci, Fast Track e ha specificato: “per quei pazienti che si recano al D.E.A. e hanno bisogno non tanto del medico internista o chirurgo che presenta gli ambulatori D.E.A. quanto di uno degli specialisti presenti nell’ospedale. Gli infermieri del triage, una volta valutato il paziente visto per esempio il problema oculistico non deve essere visto prima da un medico del pronto soccorso, può indirizzarlo direttamente all’ambulatorio oculistico e rendere più libero il D.E.A.”
“Maggiore umanizzazione nell’ambito del D.EA., nel pieno della pandemia Covid19 nessun parente poteva e può tuttora seguire i pazienti che sono all’interno, molte volte sono anziani, sono barellati, spesso hanno attese di diverse ore”, quindi, potrebbe essere molto utile dare la possibilità alla famiglia di assistere i propri cari.
In Regione Piemonte esiste un piano di gestione di sovraffollamento per quando “arrivano questi picchi influenzali e per altre situazioni, noi abbiamo chiesto alla direttrice se è stata aggiornata, se sono stati individuati degli indicatori se ci sono delle soglie di criticità e purtroppo non abbiamo potuto sapere nulla in merito a questa questione”.
Il Dott. Finocchiaro riguardo ai tempi prolissi che intercorrono quando viene effettuato un esame e il suo esito ha parlato della possibilità di attivare “una monitorizzazione di tempistica, dato che tutto è registrato, sapere a che ora è stata eseguita e in che ora è stata refertata, solo conoscendo il problema si può intervenire per risolvere il problema che spesso richiede molte ore”.
Nell’ultima rappresentanza dei sindaci che si è svolta a Dicembre ha detto che l’ampliamento del D.E.A. è già ultimato ma “perché non è ancora entrato in azione” si chiede il Dott. Finocchiaro che ha aggiunto: “che i nuovi posti della Terapia Intensiva anch’essi sono ultimati ma entrambe le cose non ci risultano essere inattività e vorremmo chiedere dove sono i sei letti che in Astanteria possono contribuire a risolvere il problema del sovraffollamento”.
Altre questioni urgenti da risolvere sono state citate dalla Sindaca, la Dott.ssa Silvia Marchionini e sono: la mancata apertura dell’U.T.I.C., Unità di terapia intensiva cardiologica e i sei posti letto in più che non sono stati ancora messi a disposizione dei pazienti.
A chiudere la conferenza stampa l’intervento del Dott. Roberto Gentina, Capogruppo del Consiglio Comunale del Partito Democratico che ha parlato dell’evento che si svolgerà il prossimo 3 Febbraio alle ore 21.00 al Palazzo Flaim di Verbania per informare i cittadini dello stato della situazione sanitaria, alle questioni economiche inerenti le previsioni della Legge Finanziaria in tema di Sanità e i rapporti con l’Asl. Parteciperanno esponenti regionali e nazionali del Partito Democratico.

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